[Milvus milvus]
Carta d’indentità
Apertura alare: 150-180 cm.
Piumaggio dell’adulto: variopinto, bruno-rossiccio, nero e bianco con testa grigio chiaro.
Silhouette: inconfondibile sia per le lunghe ali che per la coda sporgente, più stretta alla base e forcuta. Vola con una straordinaria agilità, spesso aprendo e ruotando la coda.
Ambiente: campagne di zone collinari e basso-montane con alternarsi di ampie aree aperte e boschi.
Nidificazione: su alberi, più raramente su rocce. Per costruire il nido utilizza rami, stracci ed anche pezzi di plastica ed altri rifiuti.
Cibo: carogne, rifiuti, piccoli mammiferi (soprattutto topi ed arvicole), lombrichi, insetti, pesci e piccoli uccelli.
Uova: 1-3.
Presenza: residente nell’Europa meridionale, migratore nell’Europea centro-settentrionale.
Distribuzione e status
Il nibbio reale è una specie distribuita solo nel Paleartico occidentale dove la popolazione europea ne rappresenta il 95%, con 19.000-25.000 coppie.
Nella Lista Rossa dell’IUCN -Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (2008)- la specie figura come “prossima alla minaccia” perché sta registrando un declino moderatamente rapido della popolazione. E’ probabile che sarà presto inserita in una più alta categoria di minaccia.
In particolare sono alcune popolazioni chiave, come quella spagnola (1.900-2.600 coppie), francese (3.000-3.800) e tedesca (10.500-14.000), che stanno subendo un netto decremento.
In alcune aree europee la specie è, invece, stabile, come accade in Svizzera (800-1.200 coppie), o in netto incremento, come in Svezia, dove da 30-50 coppie presenti negli anni ’70 si è passati ad oltre 1.200 coppie nel 2003.
In Italia
In Italia il nibbio reale è classificato come “In Pericolo” nella Lista Rossa degli Uccelli nidificanti.
La specie, un tempo diffusa in molte aree dell’Italia centrale e meridionale, è andata incontro ad un progressivo declino soprattutto nella seconda metà del XX sec., scomparendo quasi completamente dall’Italia centrale, dove rimane solo una piccola popolazione nidificante sui Monti della Tolfa, nell’alto Lazio, e conservandosi solo nelle regioni meridionali.
Attualmente ne vengono stimate 340-420 coppie ed è la Basilicata ad ospitare circa il 50% di esse (150-200 coppie). L’Abruzzo è l’altra regione che conserva un discreto numero di coppie (70-100).
Nell’Area amiatina (in Toscana, provincia di Grosseto) e nel Parco Naturale della Gola della Rossa e di Frasassi (nelle Marche, provincia di Ancona) è in corso il progetto LIFE Natura SAVE THE FLYERS che punta a consolidare due piccole popolazioni della specie frutto di precedenti programmi di ripopolamento.
Nell’Area amiatina SAVE THE FLYERS segue il progetto LIFE Natura BIARMICUS, nell’ambito del quale, nel 2007, erano iniziati i rilasci di giovani nibbi reali originari della Corsica (Francia) e del Cantone di Friburgo (Svizzera). Sino al 2010 nell’Area amiatina sono stati complessivamente liberati 63 individui.
Nel Parco Naturale della Gola della Rossa e di Frasassi sono stati liberati 12 giovani originari della Corsica tra il 2009 ed il 2010, che si sono aggiunti ad alcuni nibbi reali adulti liberati tra il 2001 ed il 2005.
Spagna
In Spagna la popolazione di nibbio reale, stimata in 1.900-2.600 coppie, si è ridotta significativamente dal 1994 al 2006 subendo un calo di circa il 34%, dovuto in buona parte ai decessi a causa dell’ingestione di veleno. La specie è catalogata come “In pericolo” nel Libro Rosso degli Uccelli della Spagna (2004).
La Spagna è fondamentale per la conservazione della specie anche perché vi sverna gran parte della popolazione proveniente dall’Europa centro-settentrionale. Infatti sono stimati circa 50.000 individui svernanti, anch’essi potenziali vittime del veleno.
In Andalusia sono state censite 31 coppie nel 2008, con un sensibile calo rispetto al 2006 (42) e 2007 (41).
In Aragona sono state censite 169-245 coppie nidificanti nel 2006, che rappresentano il 9% delle coppie spagnole (1.700-2.900).
Il Departamento de Medio Ambiente del Gobierno de Aragón ha avviato un programma per la riproduzione in cattività del nibbio reale presso il Centro de Recuperación de Fauna Silvestre de La Alfranca (Saragoza), dove sono già state realizzate voliere ad hoc.
Minacce
Il veleno appare, soprattutto in Spagna, una delle minacce più gravi per la conservazione della specie. Altre minacce sono l’elettrocuzione, gli impianti eolici, l’avvelenamento indiretto legato all’uso di pesticidi e rodonticidi, il bracconaggio, la minor disponibilità di cibo legata anche alla chiusura di discariche e dei luoghi, in Spagna, dove gli allevatori erano soliti smaltire i capi di bestiame morti, chiamati muladares o vertederos.