In Spagna l’uso illegale del veleno è una pratica molto diffusa e rappresenta una delle minacce principali per la conservazione di molte specie di predatori e necrofagi. Insieme alla persecuzione diretta, l’uso del veleno è stata la causa principale della diminuzione di popolazione di specie minacciate come lince, aquila imperiale iberica, gipeto, avvoltoio monaco e capovaccaio. I dati a disposizione del Departamento de Medio Ambiente sui casi di avvelenamento provengono dal registro degli animali portati nel "Centro de Recuperación de Fauna Silvestre de La Alfranca" (Saragoza), nel quale tra il 2006 ed il 2008 sono stati ricoverati 206 esemplari di fauna selvatica colpiti da avvelenamento. Tra le specie più colpite figurano, in ordine decrescente, grifone, nibbio bruno, capovaccaio, gipeto. Rapaci ricoverati nel Centro di Recupero della Fauna Selvatica La Alfranca
Nome scientifico | Nome volgare | 2006 | 2007 | 2008 | Gyps fulvus | Grifone | 69 | 14 | 4 | Neophron percnopterus | Capovaccaio | 6 | 0 | 2 | Gypaetus barbatus | Gipeto | 3 | 1 | 2 | Milvus migrans | Nibbio bruno | 0 | 11 | 0 | | Totale | 78 | 26 | 8 |
Il Departamento de Medio Ambiente del Gobierno de Aragón ha pubblicato nel 2007 il “Piano di Azione per l’eradicazione dell’uso illegale del veleno” che ha lo scopo di ridurre l’incidenza del veleno soprattutto sulle specie incluse nel Catalogo delle specie minacciate in Aragona e nel Catalogo Nazionale delle Specie minacciate. Il documento stabilisce una serie di misure finalizzare a minimizzare gli effetti del veleno tra le quali la sensibilizzazione, la prevenzione e l’incremento dell’efficacia delle azioni per la persecuzione del delitto. |