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[Ursus arctos]

L’orso bruno viene catalogato nella Lista Rossa dell’IUCN -Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (2008)- tra le specie vulnerabili. Nell’area mediterranea la sua popolazione è piccola (sono stimati meno di 10.000 individui adulti) e frammentata e sta diminuendo. In particolare, sono considerate minacciate le residue popolazioni occidentali.

 

In Italia

In Italia l’orso bruno sopravvive in tre distinte aree geografiche: sulle Alpi del Trentino occidentale (20-25 individui), nelle aree di confine tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia (12 individui) e nell’Appennino centrale (30-40).

Le popolazioni alpine, appartenenti alla sottospecie Ursus arctos arctos, quasi completamente estinte negli anni ‘90 del secolo scorso, hanno subito un incremento sia per l’espansione di esemplari dalla vicina Slovenia che, in Trentino, a seguito della reintroduzione effettuata con esemplari originari della Slovenia nell’ambito del progetto LIFE URSUS realizzato dal Parco Naturale Adamello Brenta, dalla Provincia Autonoma di Trento e dall’Istituto Nazionale della Fauna Selvatica.

Purtroppo invece la popolazione appenninica di orso bruno, peraltro riconosciuta come una sottospecie (Ursus arctos marsicanus), è sempre più a rischio di estinzione nonostante le numerose iniziative protezionistiche messe in atto e la vasta rete di aree protette che insistono nel suo areale. Basti pensare che tra il 1980 ed il 2007 sono stati oltre sessanta gli orsi bruni marsicani rinvenuti morti per cause varie.

La popolazione appenninica, stimata attorno alle 30-40 unità, si concentra attualmente soprattutto nelle zone a cavallo tra Abruzzo, Molise ed alto Lazio, con il nucleo più significativo nel Parco Nazionale d’Abruzzo.

Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è un’area di transito e di alimentazione, in cui vengono registrate frequentemente osservazioni di esemplari di orso bruno marsicano.

Orso marsicano (foto Valentino Maestrella, per gentile concessione del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise).

 

Orso marsicano (foto Valentino Maestrella, per gentile concessione del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise).
 

In Spagna

In Spagna l’orso era distribuito in tutte le aree montane della penisola, con l’eccezione di alcune zone della Galizia, dell’Andalusia e della Murcia. Una massiccia regressione è iniziata a partire dal XVI secolo, con la scomparsa da molte zone e la frammentazione dell’areale della specie.

Oggi in Spagna, dove la caccia all’orso è stata definitivamente proibita dal 1973, vivono circa 80 esemplari nella parte nord-occidentale della penisola, tra Galizia, Asturie e Castilla y León, e circa 15-20 nei Pirenei centrali ed occidentali, a cavallo tra Spagna e Francia.

Tanto per dare un’idea dell’impatto che può avere il veleno su questa specie minacciata basti ricordare che in Castilla y León negli ultimi otto anni sono morti almeno sette orsi a causa del veleno.

L’Aragona viene frequentata dall’orso, soprattutto nelle valli di Ansó, Hecho e Aragües del Puerto (provincia di Huesca) mentre la frequentazione della Valle di Benasque risulta solo sporadica.

L’orso è catalogato come "specie in pericolo di estinzione" (Allegato I del Decreto 49/1995, della Diputación General de Aragón, attraverso il quale si ridefinisce il Catálogo delle Specie Minacciate dell’Aragona).

La popolazione pirenaica di orso è quella più seriamente minacciata di estinzione nell’Europa occidentale, per la quale negli ultimi anni sono stati intraprese numerose misure di protezione sia in Francia che in Spagna.

In Francia è stato realizzato anche un progetto LIFE (tra il 1997 ed il 2000) che ha consentito la liberazione di esemplari di origine slovena, l’incremento della disponibilità trofica per la specie e la riduzione del conflitto con gli allevatori attraverso la realizzazione di recinzioni e l’utilizzazione di cani da guardia.

In Aragona è stata creata una Rete Orso composta per la maggior parte da guardie ambientali che ha lo scopo di seguire e vigilare la specie, sono stati realizzati studi sulla popolazione di orso ed impegnate risorse per favorire la protezione del bestiame.